Attività antitumorale della terapia a bersaglio molecolare con pazopanib e trametinib in modelli di osteosarcoma

Cancers | 2020

Attività antitumorale della terapia a bersaglio molecolare con pazopanib e trametinib in modelli di osteosarcoma


Nell’ambito della terapia personalizzata e della caratterizzazione molecolare dell’osteosarcoma, la Fondazione è tra i sostenitori dello studio in fase preclinica svolto dalla Dott.ssa Giulia Chiabotto in collaborazione con l’Unità Sarcomi dell’Istituto di Candiolo, FPO- IRCCS, recentemente pubblicato sulla rivista “Cancers”.

In questa pubblicazione si dimostra l’attività antitumorale della terapia a bersaglio molecolare con pazopanib e trametinib in modelli di osteosarcoma.


La combinazione di pazopanib e trametinib dimostra un’efficacia antitumorale bloccando i meccanismi di proliferazione e di sopravvivenza mediati dalle cascate segnalatorie di ERK1/2 e di AKT, arrestando il ciclo cellulare, inducendo l’apoptosi e riducendo il volume tumorale. 


Inoltre, l’investigazione degli eventi cellulari messi in moto da questo trattamento pone in evidenza il coinvolgimento dei recettori tumorali per l’efrina A (EphA2) e l’interleuchina 7 (IL7R) e dell’enzima MEK6. EphA2 interviene nei fenomeni di proliferazione e nella migrazione delle cellule di osteosarcoma, mentre IL7R potrebbe essere implicato nelle interazioni con il microambiente tumorale. Il trattamento combinato con pazopanib e trametinib in cellule di osteosarcoma riduce l’espressione di questi due recettori e aumenta quella di MEK6. Esperimenti di silenziamento genico e di overespressione di MEK6 dimostrano che tale enzima è in grado di proteggere le cellule dal trattamento con pazopanib e trametinib svelando il potenziale ruolo di MEK6 nella resistenza alla terapia. 


In conclusione, la terapia a bersaglio molecolare con pazopanib e trametinib si è dimostrata efficace in modelli preclinici di osteosarcoma e merita ulteriori approndimenti di studio in campo clinico. EphA2, IL7R e MEK6 rappresentano nuovi bersagli molecolari per lo sviluppo di terapie innovative e potrebbero essere utilizzati come marcatori predittivi di risposta a pazopanib e trametinib e altri inibitori tirosin-cinasici.


A questo link l'articolo completo: https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC7352822/pdf/cancers-12-01519.pdf