Fondazione TMSR: i progetti, le persone

Continuano gli approfondimenti sui progetti che la Fondazione promuove dal 2014 e sulle persone che quotidianamente lavorano a realizzarli. Oggi incontriamo il nuovo Data Manager di Fondazione TMSR, Dr. Simone De Meo, che ci racconta del suo percorso professionale e di come sia giunto a Torino, nonché delle importanti attività che svolge nell’ambito della ricerca clinica oncologica piemontese.


- Ciao Simone. Ci parleresti del tuo percorso di studi e professionale?

Ciao Ramona! Ho studiato Scienze Biologiche all'Università Sapienza di Roma, ho proseguito con la magistrale in Biologia cellulare e molecolare all'università Tor Vergata di Roma, per poi continuare con il Dottorato di ricerca alla Sapienza in Immunologia. Contemporaneamente al Dottorato ho sostenuto l'esame di stato per l'abilitazione alla professione e mi sono iscritto all'albo nazionale dell’Ordine dei biologi. Una volta conseguito il dottorato ho frequentato il Master Universitario in “Gestione della sperimentazione clinica in ematologia ed oncologia” all'università Tor Vergata. Prima di collaborare con la Fondazione ho passato circa 10 anni nel mondo accademico e nei laboratori di ricerca di base.

- Come sei arrivato a collaborare con la Fondazione?

Una volta finito il Dottorato e deciso che la strada della ricerca di base non sarebbe stata nel mio futuro, ho iniziato ad interessarmi alla ricerca clinica. Trasferitomi a Torino con la mia compagna per scelta personale, sono entrato in contatto con una esperta e stimata study coordinator, la Dott.ssa Celeste Cagnazzo, presidente del Gruppo Italiano Data Manager (GIDM) con la quale ci siamo confrontati sugli istituti e gli ospedali nei quali erano alla ricerca attiva della di una figura di Data Manager, compresa la posizione aperta in Fondazione. Incuriosito dal mondo per me nuovo dell’oncologia ortopedica ho deciso di candidarmi, e, con mio grande piacere, la Fondazione ha valutato positivamente la mia esperienza.

- Di cosa ti occupi nello specifico nel tuo ruolo di data manager di Fondazione TMSR?

Nello specifico sono chiamato a gestire diversi aspetti che investono la ricerca clinica oncologica piemontese su numerosi progetti, inclusi quelli dei medici che fanno riferimento alla Fondazione. Primo fra tutti, gestisco il database degli istologici dei pazienti presi in carico dal gruppo sarcomi della rete oncologica del Piemonte e della Valle d'Aosta, che, nel rispetto della privacy dei pazienti stessi, è un utile punto di partenza per la formulazione di quesiti di ricerca clinici, e dal quale poi si sviluppano gli studi nell'ambito dei sarcomi ossei e delle parti molli. Di conseguenza gestisco attivamente gli studi clinici, curandone l'iter autorizzativo, coordinandone la conduzione nel rispetto della normativa sul trattamento dei dati sanitari e verificando la correttezza di tutte le procedure. Inoltre, seguo gli aspetti più specificamente sanitari e tecnici delle pratiche relative alle donazioni che la Fondazione sta facendo e continuerà a fare nel tempo per contribuire al miglioramento del percorso di cura del paziente.

- Perché è fondamentale il lavoro svolto dalla figura del data manager?

Il data manager, o coordinatore di ricerca clinica, è fondamentale negli studi clinici in quanto la complessità attuale di uno studio richiede una professionalità specifica ed adeguatamente formata: non è un lavoro che può essere condotto dal clinico, che in ogni caso rimane lo sperimentatore principale, ma che, ovviamente, non può sia materialmente sia per bagaglio di esperienza e conoscenza, coordinare uno studio che in grand parte consiste nella gestione documentale, nell’interazione con il Comitato Etico, nella valutazione di fattibilità degli studi da condurre nel centro clinico, nella corretta acquisizione ed archiviazione dei consensi informati dei pazienti che partecipano allo studio e tanti altri aspetti scientifici e burocratici. Il data manager lavora quindi anche come mediatore tra le diverse figure ed Istituzioni coinvolte nella ricerca clinica.

- Raccontaci quali sono gli scambi con l’équipe medica con cui collabori: che cosa impari da loro e che cosa loro possono apprendere da te?

Io da loro imparo ovviamente molto dal punto di vista scientifico e clinico. Partecipando alle riunioni multidisciplinari e alle riunioni del Gruppo Interdisciplinare di Cura (GIC) dei sarcomi apprendo ciò che riguarda la diagnosi dei tumori muscolo scheletrici, il loro trattamento chemio e radioterapico ed il trattamento chirurgico. Osservare da loro il percorso diagnostico e terapeutico del paziente aiuta nel perfezionamento del database degli istologici e nella gestione dei dati richiesti negli studi. Cosa possono imparare loro da me? Parlando con umiltà direi che non avrei nulla da insegnare, ma realisticamente la figura del data manager diventa fondamentale per l'équipe per acquisire le attività studio specifiche (attraverso il cosiddetto site training), per conoscere tutto il processo di autorizzazione iniziale al comitato etico, che rimane uno snodo fondamentale ed imprescindibile, e ottenere informazioni importanti sulla normativa che regola la conduzione della sperimentazione clinica in Italia e in Europa.